Partecipai al bando di Polyrama nell'estate 2021.
Era giugno credo. I bando prevedeva una messa in scena in concerto con le linee guida del progetto. Trovavo interessante mettere in relazione le vite delle persone con la vita sulla scena con la messa in scena. Così ho deciso di partecipare.
Quando Sadaf e Anna di Polyrama mi telefonarono per sapere in cosa consistesse il mio lavoro e come potevamo collaborare ho capito subito che avremmo collaborato.
A me era stato assegnato Björn. Un personaggio, più che una persona, ma quasi tutti i soggetti del progetto erano personaggi.
Björn era sparito, di lui avanzava solo un registrato di un paio d'ore, alcune foto scattate prima della sua scomparsa e i racconti di Sadaf che lo aveva intervistato.
Dovevo fare una performance su di lui.
Björn, un senza tetto di Spandau, vissuto a Neukölln, il mio quartiere e ritornato 'a casa' dopo esser rimasto senza tetto.
Era sparito, dov'era Björn. Non poterlo incontrare mi creava non poche domande.
E così nacque il titolo: 'Wo ist Björn?' La sua storia, una delle tante, aveva di particolare la sua scomparsa da un giorno all'altro.
Andai a vedere dove viveva, la dove c'era la sua tendopoli, che lui stesso si era creato e che era scomparsa insieme a lui da un giorno all'altro. Com'era potuto accadere che l'unica traccia rimasta era il suo altarino che lui curava così gelosamente?
Era tutto assurdo. Decisi così di fare la performance proprio in quel nulla che era rimasto.
Pensai la performance un mese e mezzo senza sosta, poi decisi di chiamare Silvia Borello, mia collega torinese. Il progetto le piaceva.
Avevamo pochi giorni per realizzare il tutto.
Venne su a Berlino a ridosso della performance per concludere il lavoro.
Tre giorni prima di andare in scena facemmo un sopralluogo insieme per capire come organizzare le nostre idee di scena nello spazio reale: 'Im Stabholzgarten, Unter der Bahnbrücke, Berlin-Spandau'.
Dopo pochi minuti che facevamo le prove ,usando anche l'audio a tutto volume, ci vedemmo arrivare Björn, più magro, pieno di energia e curioso di saper cosa stessimo facendo li 'a casa sua'.
La nostra gioia era alle stelle, era tornato, nel senso che non era 'scomparso per sempre', non aveva fatto 'quella brutta fine'.
Spiegammo a lui tutto e chiedemmo, implorammo lui di non mostrarsi prima della fine la sera della performance, ormai era tutto montato sulla sua assenza.
Beh così è stato, aspettò l'ultimo momento possibile per entrare in scena ed entrò con un coup de theatre degno di un grande teatrante, facendo lui il finale più bello che potevamo inventare.
Non so ancora oggi se quell'esperienza è servita veramente nel suo intento, cioè quello di sensibilizzare il pubblico verso questa tematica così quotidiana a Berlino: il barbonaggio. E non so quanto sia servito a Björn che noi facessimo uno show su di lui.
Mi ricordo solo il suo abbraccio e le sue lacrime. Ricordo che mi parlava un tedesco che capivo a stento e che quella sera, al momento dei saluti, avrei preferito che lui non dormisse sotto un cielo di stelle quella notte.
E adesso?
Wo ist Björn?
Willy
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